Viaggio a Namhansanseong, Fortress Wall

Viaggio a Namhansanseong: la Capitale d’Emergenza

Della Corea del Sud si conosce ben poco, eppure basterebbe un semplice viaggio a Namhansanseong per comprenderne un po’ di più la storia. In questo articolo cercherò di raccontarvi perché scegliere Namhansanseong come daytrip da Seoul, come arrivare e, come al solito, cosa vedere.

Viaggio a Namhansanseong: perché andare?

Situato a 25 km a sud-ovest dal centro di Seoul, Namhansanseong si trova a 500 mt s.l.m. e costituisce uno dei siti più importanti della storia sudcoreana. La Fortezza, ora inserita nella lista dell’UNESCO World Heritage, ha rappresentato per secoli una “Capitale d’Emergenza”. Era infatti qui che il Re si rifugiava, soprattutto nel periodo di massimo conflitto tra Corea, Cina e Giappone; ovvero a cavallo tra il XVI ed il XVIII Secolo.

Per rendere il sito inaccessibile, l’intera zona collinare è stata circondata da mura, per la bellezza di 12,4 km. Ad ogni punto cardinale, un ingresso. Lungo le mura osservatori e porte, all’interno palazzi e templi. Il tutto in una natura dolce, che mette armonia. Proprio come da dogmi buddisti.

Se state quindi cercando un perché, eccolo. Recatevi a Namhansanseong perché in poche parti del mondo potrete ammirare storia, cultura, natura nello stesso momento. Ed altresì in poche parti del mondo potrete unire a tutto questo del buon e sano trekking in collina.

Come arrivare a Namhansanseong?

Arrivare a Namhansanseong è veramente un gioco da ragazzi. Sarà sufficiente prendere la metro partendo da qualsiasi punto di Seoul. L’arrivo è la Linea 8, stazione di Sanseong (Uscita 2 – Sanseong & Sinheung Jugong Apt.”.

Una volta usciti, cercate la fermata del Bus e prendete il numero 9 o il numero 52. Vi accorgerete subito quando arriverete a destinazione. Scendete ad ogni modo alla “Namhansanseong Rotary”.

Viaggio a Namhansanseong: cosa vedere?

Come potrete notare durante il vostro viaggio a Namhansanseong, la zona circondata dalle mura è veramente molto ampia. Al suo interno ci sono templi e palazzi ma, manco a dirlo, la parte più scenica sono proprio le mura e gli osservatori. Personalmente, questo è quanto vi consiglio di fare una volta arrivati:

Visitate il Namhansanseong Emergency Palace

Una volta arrivati, dirigetevi al Palazzo e visitate la sua struttura. Il costo è di soli WON 2.000. La visita non vi occuperà molto tempo, in quanto il palazzo, per quanto bello, è piccolo e composto da pochi edifici. Nonostante ciò, vale la pena vederlo.

Trekking lungo le mura 

Se vi piace camminare nella natura, tra alberi e templi buddisti, questo percorso fa per voi. Le mura, lunghe 12,4 km, si snodano su un percorso collinare affascinante. Ed il trekking lungo le mura è sicuramente l’attività principale di chi si reca a Namhansanseong. Avrete la possibilità di seguire diversi percorsi, 5 dei quali segnalati chiaramente in appositi cartelli all’ingresso e lungo la strada. Ognuno di essi con lunghezze e tempistiche diverse.

I percorsi vanno da un minimo di 60 minuti (2,9 km) sino ad un massimo di 200 minuti (7,7 km), con una difficoltà medio-semplice.

Per chi cercasse trekking non troppo lungo e non troppo faticoso, consiglio il percorso che parte dall’Emergency Palace, passando dal Bugmun Gate (Entrata Nord), dal Seomun Gate (Entrata Ovest), dal Nammun Gate (Entrata Sud) sino a tornare all’Emergency Palace. È un percorso a cerchio da 3,8 km, 80 minuti circa. Prendetevi comunque più tempo per fermarvi ad ammirare i Gate ed i Templi lungo la via.  Quindi tempo totale 2 ore circa.

Dove mangiare a Namhansanseong

Qualora dovesse interessarvi, la zona di Namhansanseong è ideale per un pranzo al sacco, magari durante il trekking. Se invece vorrete sedervi in un ristorante, consiglio di recarvi nei pressi della rotatoria; partendo da qui ci sono un’infinità di piccoli ristoranti dove degustare ottimi piatti della Cucina Coreana.

Nicolo Sorsoli

Una passione: quella dei viaggi zaino in spalla. Uno dei cosiddetti backpackers, sempre alla ricerca di nuove mete e nuove storie da raccontare, con la speranza di poter trasmettere ciò che vivo a tutte le persone che leggeranno quanto scrivo.

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