Visitare Pompei: cosa vedere e come arrivare

Visitare Pompei: cosa vedere e come arrivare

Sarà che sono un appassionato di storia, soprattutto quella relativa all’Epoca Romana, ma per me visitare Pompei è stato come fare un tuffo nel passato. Se anche voi avete questa passione, ma soprattutto per voi che non avete affatto questa indole, vi consiglio di visitare Pompei! In questo articolo cercherò di indicarvi in maniera chiara e lineare come arrivare, partendo da Napoli e cosa vale la pena vedere.

Come arrivare a Pompei.

Arrivare a Pompei è estremamente semplice. Gli scavi archeologici rappresentano uno dei siti romani meglio conservati al mondo intero e sono simbolo dell’Italia nel mondo. Per questo motivo, sarebbe stato sciocco non collegarla con il capoluogo campano in maniera semplice.

Il modo più semplice per raggiungere Pompei partendo da Napoli è usufruire della ferrovia Circumvesuviana. Partendo da Napoli Porta Nolana (capolinea) o da Napoli Garibaldi (Stazione Centrale) con meno di EUR 3,00 a testa potrete raggiungere la stazione di Pompei Scavi. Il biglietto del treno può essere fatto in loco, non c’è bisogno di pre-acquistarlo prima in quanto i posti non sono assegnati. Il tragitto dura circa 50 minuti (non è molto veloce) e le carrozze sono abbastanza datate e, nei periodi di punta, affollate. Consiglio infatti di prendere il treno a Porta Nolana in maniera tale da trovare posto seduti.

Entrare a Pompei: ingressi e ticket.

Per entrare a Pompei è necessario pre-acquistare i ticket sul web, via TicketOne. Non è nemmeno necessario stamparli in quanto riceverete la versione da mobile tramite la quale scannerizzare il barcode direttamente agli ingressi. Durante il periodo COVID sarete obbligati a scegliere un orario di ingresso. Non è consentito entrare prima ma è consentito entrare dopo, regolatevi quindi di conseguenza. Se c’è molta affluenza ed il vostro orario è già passato da molto, chiedete agli stuart, può essere che vi diano precedenza.

Per quanto riguarda gli ingressi al parco, come potrete notare, TicketOne permette di acquistare il biglietto per Pompei scegliendo tra due ingressi: Ingresso Porta Marina Superiore e Ingresso Piazza Anfiteatro. Porta Marina Superiore è l’ingresso adiacente la stazione Pompei Scavi, di conseguenza quello più vicino e quello più affollato. Consiglio di conseguenza di acquistare il biglietto con ingresso Piazza Anfiteatro: arrivati in treno a Pompei Scavi, dovrete percorrere circa 1 km a piedi costeggiando gli scavi. L’ingresso è più lontano ma risulta meno affollato.

Visitare Pompei: organizzare la visita.

Se avete deciso di visitare Pompei immagino vi siate documentati ed avrete notato che gli Scavi ricoprono una superficie davvero vasta: per visitare ogni abitazione e dedicare il giusto tempo alla visita, servirebbero come minimo 2 / 3 giorni. Ovviamente, chi visita Pompei, dedica circa una giornata, per questo è necessario decidere a priori cosa visitare (a meno che non ci si appoggi ad una guida).

Visita guida / audio guida

Prima di arrivare al parco, verrete fermati da numerosi addetti che si occupano di consegnare le mappe del parco, altrimenti introvabili una volta dentro. Gli stessi, agli info point, forniscono anche delle audio guide utili a meglio comprendere gli scavi. In alternativa, vi sarà possibile appoggiarvi ad una guida, che troverete facilmente in loco senza bisogno di prenotarla prima (costo di EUR 15 / 20 a persona).

Visita libera

Personalmente preferisco le visite libere, preferisco percorrere le strade al mio ritmo, dedicando del tempo a quello che io ritengo interessante e scartando quello che personalmente ritengo superfluo. Qualora anche voi siate come me, be consiglio comunque di acquistare una mappa o tutt’al più scaricarla direttamente dal sito web Pompei Scavi. Sul sito ufficiale troverete una guida con informazioni storiche circa ogni monumento di interesse e troverete altresì una mappa dettagliata. L’unico fattore a sfavore è che visualizzare la mappa su smartphone risulta un po’ piccolo.

A questo link trovate mappe e guide emesse direttamente dall’Ente Pompei Sites.

Visitare Pompe: cosa vedere nel dettaglio.

Come accennato prima, credo sia corretto partire da principio con un’idea riguardo a cosa vedere. Personalmente vi consiglierei i seguenti posti:

Casa del Criptoportico

Il criptoportico, ampio corridoio coperto, che dà nome alla casa, è la zona della casa ornata da affreschi di Satiri e Menadi e da un fregio con scene della guerra di Troia svolto come un rotolo illustrato, tema molto in voga in seguito alla pubblicazione dell’Eneide, il poema epico di Virgilio. La volta è decorata con corone e motivi floreali e geometrici in stucco.

Casa del Menandro

Tipico esempio di dimora di una famiglia di alto rango. L’atrio è affrescato con scene dell’Iliade e Odissea. Il peristilio è di tipo “rodio”, con il lato settentrionale più alto. La casa deve il suo nome a un ritratto di Menandro, un commediografo ateniese, posto nel portico. La casa è dotata di un piccolo quartiere termale al di sotto del quale si trova un ambiente interrato, forse una cantina. Si tratta senza ombra di dubbio di una della più belle abitazioni di tutta Pompei.

Orto dei Fuggiaschi

All’interno del recinto, in vari punti, vennero rinvenute 13 vittime, adulti e bambini, colte dalla morte mentre tentavano di trovare una via di fuga fuori da Porta Nocera (da qui il nome Orto dei Fuggiaschi), correndo al di sopra della coltre di pomici depositatasi per un’altezza già di 3,5 m. La fuga fu interrotta dal sopraggiungere di un flusso piroclastico che ne causò la morte per asfissia e per le alte temperature. I calchi delle 13 vittime sono ora visibili presso il muro di fondo dell’orto, all’interno di una teca di protezione.

Casa di Octavius Quartio

La casa, che si presenta come la “versione in miniatura” delle grandi ville aristocratiche sparse nelle campagne fuori città, è una tipologia abitativa utilizzata dall’élite pompeiana poco prima dell’eruzione. La zona dell’ingresso conserva in parte l’impianto originario con un atrio* di tipo tradizionale; mentre il giardino è articolato su due aree situate a quote differenti e caratterizzate dalla presenza di due corsi d’acqua artificiali (euripi) fra loro perpendicolari, animati da cascatelle e fontane. Di particolare interesse sono i riferimenti all’Egitto e alla dea Iside, nelle decorazioni parietali, nelle numerose statue in marmo ed inoltre nell’architettura del giardino.

Anfiteatro

Questo anfiteatro è il più antico tra quelli noti nel mondo romano. Costruito nel 70 a.C., poco dopo la deduzione della colonia, poteva accogliere fino a 20.000 spettatori provenienti non solo da Pompei ma anche dalle città limitrofe. L’edificio si trova in un’area periferica proprio per facilitare il movimento di un numero così elevato di persone.

Palestra Grande

La “Palestra Grande” è costituita da una grande piazza quadrata scoperta, di circa m 140 x 140, circondata da portici e chiusa verso l’esterno da un alto muro con merli nel quale si aprono 10 porte. Fu costruita in età augustea, all’inizio del I secolo d.C., ed era il luogo destinato alla formazione fisica e intellettuale dei giovani cittadini.

Casa del Triclinio

Il grande giardino racchiude un vigneto di moderno impianto, che riproduce quello esistente nello stesso luogo nel 79 d.C. I vitigni attuali sono stati collocati accanto ai calchi delle radici antiche e sono coltivati secondo le tecniche del tempo. Lo spazio è nobilitato dalla presenza del triclinio estivo che ha dato nome alla casa, costituito da due fontane gemelle a nicchia rivestite di mosaici in pasta vitrea, pietre pomici e conchiglie.

Villa dei Misteri

Prende il nome dalla sala dei misteri ubicata nella parte residenziale dell’edificio, che guarda il mare. Un grande affresco continuo che copre le tre pareti, una delle più conservate opere pittoriche dell’antichità, raffigura un rito misterico, cioè riservato ai devoti del culto. La scena è legata a Dioniso che appare sulla parete centrale insieme alla sua sposa Arianna. Sulle pareti laterali figure femminili nonché fauni, menadi e figure alate sono impegnate in diverse attività rituali. Oltre la danza e il consumo del vino, espressioni dell’estasi dionisiaca, si vede la flagellazione rituale di una fanciulla appoggiata sulle ginocchia di una donna seduta (nell’angolo in fondo a destra). Anche gli altri ambienti conservano splendidi esempi di decorazione parietale di secondo stile, cioè con raffigurazioni di architetture. Nel tablino sono invece visibili pitture miniaturistiche d’ispirazione egiziana. La villa comprende anche un quartiere destinato alla produzione del vino con un torchio ligneo ricostruito.

Tempio di Giove

Il Tempio di Giove domina il lato settentrionale del Foro, e alle sue spalle si erge scenograficamente il Vesuvio.

Lupanare

Nel lupanare le prostitute, per lo più schiave greche e orientali, esercitavano la loro professione pagate tra i due e gli otto assi (una coppa di vino ne costava uno). L’edificio è a due piani. Al superiore ci sono le abitazioni del proprietario e delle schiave, in quello inferiore cinque camere tutte fornite di un letto in muratura. Le stanze erano chiuse da una tenda. Il lupanare prende il nome da lupa termine latino per designare la prostituta.

Basilica

La Basilica con la sua estensione di 1500 mq era l’edificio più sontuoso del Foro, e svolgeva la funzione di spazio per la gestione degli affari e l’amministrazione della giustizia. Vi si accede dal Foro attraverso cinque ingressi intervallati da pilastri in tufo; all’interno è divisa in tre navate con due file di colonne in mattoni con capitelli ionici.

Teatro Grande

Il Teatro Grande fu realizzato sfruttando il declivio naturale della collina per la costruzione della cavea. La gradinata era divisa da corridoi in tre zone a loro volta suddivise in cinque settori, e poggiava su un passaggio con volta a botte.

Visitare Pompei: cos’altro sapere.

È tutto qua quello da vedere? Assolutamente no! Il Parco è ricco di altri edifici e come se non bastasse gli scavi stanno continuando. Per approfondire l’argomento scaricate la guida e sfogliatela prima di partire. Noterete comunque come, seguendo i luoghi da me indicati, attraverserete tutto il parco, passando accanto ad ogni singolo punto di interesse. Vi sarà quindi semplicissimi togliere o aggiungere tappe al vostro percorso.

Nicolo Sorsoli

Una passione: quella dei viaggi zaino in spalla. Uno dei cosiddetti backpackers, sempre alla ricerca di nuove mete e nuove storie da raccontare, con la speranza di poter trasmettere ciò che vivo a tutte le persone che leggeranno quanto scrivo.

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